Una esclusiva metodologia è ciò che caratterizza la nostra attività di consulenza specialistica.
Analisi sistemica del contesto, progettazione, governo, verifica e condivisione dei risultati. Queste sono le fasi della nostra consulenza specialistica.
La nostra consulenza specialistica include tecniche di:
- system dynamics,
- continuous learning,
- collective intelligence,
- creative participation,
- back casting approch,
e si compone brevemente delle seguenti fasi:
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Analisi sistemica del contesto.
Prima della progettazione di un percorso si realizza sempre una analisi sistemica del contesto organizzativo. Essa si compone di una indagine quali-quantitativa e di brainstorming al quale partecipano i responsabili della organizzazione.
Il risultato di questa analisi di contesto è un documento sintetico che include la rappresentazione grafica del circuito “causa-effetto” che sarà il fondamento della successiva fase di progettazione del percorso.
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Progettazione.
Il risultato di questa fase è sempre un documento contenente il progetto di “Pianificazione Strategica”. Un documento personalizzato (frutto della integrazione di una pluralità di strumenti e competenze) che nel contempo consente all’organizzazione di acquisire le conoscenze e le capacità per utilizzare un metodo che permetterà di conseguire i futuri obiettivi di miglioramento.
Il documento progettuale includerà:
− Formulazione della nuova visione e missione, descrizione degli obbiettivi di cambiamento;
− Definizione degli indicatori di misurazione di ogni obbiettivo e del relativo valore dei target;
− Descrizione delle attività da svolgere per il raggiungimento degli obiettivi;
− Definizione degli indicatori di misurazione dello svolgimento della attività e della efficienza operativa;
− Assegnazione delle risorse e stesura del piano di lavoro.
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Governo.
La metodologia prevede una governance del percorso di tipo collegiale (gruppo di lavoro) affidata a tre figure professionali (due del cliente), con ruoli e deleghe specificatamente attribuite. In progetti con alta caratteristica di innovazione, infatti, serve il più ampio coinvolgimento delle persone di qualsiasi livello organizzativo, ed ovviamente la piena condivisione con i decisori.
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Verifica.
Le riunioni periodiche di verifica sono uno strumento irrinunciabile della metodologia. Servono a controllare che le persone facciano ciò che gli era stato assegnato sia all’inizio del progetto sia al termine degli incontri precedenti. Il lavoro viene tipicamente portato avanti dal “gruppo di lavoro” e di conseguenza quando una parte dell’ingranaggio si ferma, si viene a determinare un ritardo che va ad impattare sul lavoro di tutti gli altri. In concreto, le riunioni di verifica servono anche a dare impulso al desiderio di colmare la distanza tra realtà presente e gli obiettivi previsti dal progetto. E questo avviene attraverso la continua verifica dei risultati raggiunti in itinere con quelli previsti dall’obiettivo finale. In sostanza, si tratta di rispondere alle domande dove eravamo, dove siamo, quanto manca a raggiungere gli obiettivi. La verifica permette di intervenire e apportare correttivi alle azioni. Inoltre, rimanda alla partecipazione attiva delle persone.
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Condivisione dei risultati.
In realtà trattasi di una fase conseguente alla precedente ma che insieme si ripete più volte all’interno dell’intera durata del progetto. La fase prevede che si festeggino i risultati visibili di breve periodo. Questo per innalzare il livello della motivazione e convergere verso una più solida fiducia. Fiducia nella governance dell’organizzazione e nell’efficacia del percorso di apprendimento; in ultimo, serve a generare un maggiore senso di appartenenza. Festeggiare insieme, farsi i complimenti, dare riconoscimenti serve ad aumentare il benessere organizzativo.