Generare Benessere Organizzativo.

SI PUO’ FARE SENZA AIUTO?

Il processo di creazione del Benessere Organizzativo non può limitarsi alle norme. Esso deve comprendere una serie di atteggiamenti e attività che costantemente alimentino il valore dell’ “umanesimo” presente in azienda. 

Per assicurare ciò occorre la collaborazione di professionisti/manager del benessere, figure specializzate in ogni dimensione della vita dell’individuo. Si tratta naturalmente di una professione in fieri e di un lavoro che si può fare in équipe, perché si tratta di ascoltare le necessità del personale e di costruire un’offerta di servizi su misura utili a soddisfare ogni tipo di esigenza e risolvere ogni malessere che il dipendente evidenzia.

I professionisti del benessere organizzativo sono esperti in risorse umane, in comunicazione e sono facilitatori dell’apprendimento; capaci di mettere insieme più competenze e di avere una visione strategica dell’azienda e del suo clima interno.

Come spiega Fabio Tedesco, facility manager della Sun Microsystem, per svolgere l’attività di addetto al benessere sono necessarie “competenze tecniche, unite a un approccio umanistico ai problemi e alle esigenze. Il professionista in questione deve sapersi interfacciare con le altre risorse presenti in azienda, a cominciare da chi si occupa delle risorse umane e chi gestisce il budget”[1].

Se lo psicologo potrà lavorare sul benessere emotivo dei dipendenti, l’architetto potrà ideare spazi di lavoro confortevoli, curare i colori degli uffici, realizzare strutture in grado di conciliare lavoro e tempo libero, mentre l’esperto di fitness potrà garantire una pausa di lavoro in cui dedicarsi a sport e relax.

I servizi che i professionisti del benessere possono assicurare a un’azienda sono molteplici, differenziati caso per caso in base all’età media dei dipendenti, al contesto geografico e sociale nel quale si inserisce l’azienda e, naturalmente, modificabili in base alle esigenze che emergono nel tempo[2].

Roberto Lorusso
Ceo & Founder Duc In Altum srl

[1] Da Italia Oggi Sette, L’azienda alla scoperta del benessere di Luigi Dell’Olio, 18 Aprile 2005, pag. 34.

[2] Esemplare il caso della Tim, che ha avviato servizi di Work Life Balance in diverse sedi italiane riscontrando differenze geografiche di gradimento. Il servizio di spesa on line e di lavanderia è stato molto più apprezzato nelle sedi del Centro-Nord che in quelle del Mezzogiorno. Si veda Il Corriere della Sera, Lavanderia e spesa in ufficio. Ecco i nuovi benefit aziendali di Daniela Monti, 13 novembre 2002.