Le persone non ci appartengono con un obbligo

L’ANIMA DI UNA PERSONA E’ PIU’ COMPLESSA DELL’ORGANIZZAZIONE

Nel corso della loro esistenza, le persone sviluppano molte più dimensioni di quelle utili all’impresa nella quale lavorano.

Perché?

Anche se una azienda dovesse definire una Mission (scopo della azienda) che attrae, le persone sanno che lo scopo della loro vita è sempre superiore a questa.

Per questo motivo le imprese si impegnano a definire anche una Visione ampia che possa includere almeno parte di quella dei propri collaboratori.

Ma dobbiamo arrenderci al fatto che nessuna organizzazione è più grande di una singola persona. Voglio dire che l’anima di una persona è sempre più complessa di qualsiasi problema di una organizzazione.

Anche quando nelle imprese facciamo ricorso alla intelligenza collettiva di un gruppo – e questo ci aiuta a risolvere grossi problemi anche di natura strategici – ci accorgiamo che il “mistero” contenuto in ogni persona è superiore a qualsiasi problema aziendale.

Per questo suo mistero profondissimo e per questa sua dignità immensa, una persona che riconosce la sua vocazione si mette in cammino e si sente chiamata a “realizzare un mondo migliore”, non soltanto in quella porzione geografica circoscritta dai confini dell’impresa nella quale lavora.

Le persone non ci appartengono con un obbligo.

Capita spesso, invece, che le aziende vogliono diventare “proprietarie” delle loro persone, e quindi – molto erroneamente – recidono i sogni e le iniziative che fuoriescono dalle regole e dalle strategie aziendali. E le persone finiscono per essere consumate dalla azienda per la quale lavorano.

Obbligare una persona ad indossare “armature organizzative”, anche quando è necessario, non può diventare una completa mutilazione dell’ingegno e della creatività e molto più della loro vocazione ad “essere”.

Quando una persona è piena di talenti e creatività, vorremo che fosse tutta per noi, ma questo, è bene saperlo, potrà verificarsi solo se la persona decide liberamente e generosamente di donarsi all’impresa.

Il nostro posto nel mondo non coincide con il solo posto in cui lavoriamo. E questo messaggio vale anche per noi imprenditori.

Roberto Lorusso

Ceo e founder duc in altum srl